lunedì 20 dicembre 2010

Cantuccioni

Cantucci classici, provati oggi.

- 500g di farina 00
- 3 uova intere + 2 tuorli
- 250g di zucchero (TODO: provare con 200 che forse è meglio)
- 80g di burro
- mezza bustina di lievito istantaneo
- un pizzico di sale
- 300g di frutta secca

Montare le uova con lo zucchero e un pizzico di sale.
Unire il burro fuso.
Unire mezza farina.

Se si vuole fare monotipo aggiungere la frutta secca, impastare e poi incorporare il resto della farina.

Se si vuole fare multi-tipo, dividere l'impasto, aggiungere la frutta secca e poi incorporare il resto della farina.

Insomma, come vi pare ma se si aggiunge subito tutta la farina l'impasto diventa troppo secco e è difficile incorporare la frutta secca.

L'impasto alla fine deve risultare non appiccicoso (toh, giusto appena appena).

Formare 3 o 4 filoncini e disporli un po' appiattiti sulle teglie. Occhio che l'impasto in cottura raddoppia di volume.

Spennellare con del latte, possibilmente intero.

Cuocere 20 minuti a 170°.
Estrarre dal forno, tagliare a fettine e disporle leggermente discoste l'una dall'altra.
Infornare nuovamente a 150° per 6,7 minuti giusto per far asciugare i biscotti.
Occhio a non bruciarli.

Io ho diviso l'impasto in tre dosi, a una ho aggiunto 120g di fichi secchi tagliati a pezzi (5/6 pezzi per fico), a una ho aggiunto 100g di mandorle e a una 100g di papaia candita.

Le mandorle vanno prima tostate dolcemente in padella o nel forno. Riocchio a non bruciarle.

La dolcezza dei cantucci a base mandorle andava bene, quelli con i fichi e la papaia forse erano un pelo troppo dolci.

Si conservano per parecchio tempo in contenitori ermetici.






K.

sabato 29 maggio 2010

Spezzatino di pollo all'arancio (buoooooono....)

Uno dei miei piatti favoriti, nonché dei più facili e veloci.
E' un piatto molto appetitoso, non mi basta mai.

Necessaire x 2 persone:
 - 400gr di petto di pollo o di tacchino
 - 2 aranci grandi
 - farina, olio, sale e pepe q.b.

Préparation:
Spremere le arance.
Pulire il petto di pollo e tagliarlo a pezzetti abbastanza piccoli.
Infarinare bene il petto di pollo con un buon pugno di farina.
Scaldare l'olio d'oliva, abbondante, nella padella e quando è ben caldo sofriggere il pollo a fuoco alto per fargli formare una bella crosticina croccante. Portarlo al 90% della cottura.
Salare e pepare.
Sempre a fuoco vivo aggiungere l'arancio e mescolare bene.
Far ridurre a fuoco medio-alto fino a che il sughetto non diventa denso e cremoso.

Et voilà.

mercoledì 19 maggio 2010

Pasta al nero di seppia

Foto di cacca ma ricettina buona e semplice.

Ingredienti:
quanto basta di tutto. Nelle foto le dosi erano per 2 persone.

Lavare le seppie e tagliare a striscioline sottili le parti del corpo. Lasciare intere le alucce (che sono un po' più coriacee) e testa/tentacoli.
Preparare un battuto di scalogno e prezzemolo (tenere un po' di prezzemolo da parte per metterlo a crudo alla fine) e, se piace, uno spicchio d'aglio.
Far rosolare il soffritto con un po' d'olio d'oliva e poi aggiungere le parti intere (teste, tentacoli e alucce)
Far rosolare un po' a fuoco vivo, un minutino o due, fino a che la seppia non diventa più dura in modo che non si sfilacci quando la frulleremo.
Appena ha rosolato spengere il fuoco e frullare grossolaneamente la seppia fino a farne un a specie di ragù. Questo serve a dare una base di struttura saporita al sugo perché la seppia di suo non è che abbia tutto 'sto sapore.
Riacendere il fuoco e quando il soffritto ha ripreso temperatura aggiungere la seppia frullata e le striscioline fatte dai corpi.
Far cuocere le seppie a fuoco vivo e sfumare con un bicchiere di vino oppure col succo di un limone.
Salare e pepare.
Aggiungere un paio di pomodori (eliminando i semi e il liquido di vegetazione) a tocchetti e una strizzatina di concentrato di pomodoro.
Portare fino a fine cottura.
Spengere il fuoco e aggiungere il contenuto dei sacchetti del nero.
Una spruzzatina di prezzemolo e un filo d'olio a crudo.
Se è troppo asciutto aggiungere un po' d'acqua di cottura.
Poi cuocere la pasta, saltare nel sugo e fine.

giovedì 25 marzo 2010

Crocchettine filanti

Vado velocissimo per queste crocchettine buonissime e filanti.

Dosi:
   Tutto a piacere.
 
Tagliare il pollo a cubettini e rosolarlo.


Tagliare la mortadella a cubettini.

Tagliare il leerdammer a cubettini.

Fare una besciamella un po' duretta e aggiungerci tutti i cubettini.

Formare le crocchettine con l'aiuto di un cucchiaio.

Immergerle nell'uovo, impanarle nel pangrattato e friggerle.

Buooooooooone!!

domenica 14 febbraio 2010

Marmellata di arance

È un sacco di tempo che volevo farla e finalmente ci sono riuscito (ovvero: combinazione astrale di tempo libero, risorse, etc.).

Il problema principale è trovare le arance che siano non trattate (quindi escludete i supermercati) e ragionevolmente sane (quindi magari escludete anche i camioncini che stanno a giornate a bordo strada). La mia soluzione è stata partecipare ad un G.A.S.

Di ricette in rete se ne trovano a bizzeffe e se posto la mia è solo perché ho sperimentato quella più veloce e grezza con buoni, anzi, ottimi risultati. Insomma, il mio scopo è tranquillizzare :)

Cominciamo subito con gli ingredienti:
  • 1,4 kg di arance
  • 6 hg di zucchero
  • mezza mela (per chi vuole)
Sciacquate bene le arance, magari strofinatele con uno spazzolino (tipo quello per pulire i piatti prima della lavastoviglie). Spezzettatele in una casseruola. Quest'ultima va benissimo anche antiaderente, per garantirsi un sano diritto alla distrazione.
Nell'operazione di spezzettamento eliminate un po' del bianco, ad esempio il filo centrale, ma senza perderci troppa pazienza. Sempre che vi piaccia un po' amarognola, perché la causa è tutta lì. C'è chi ne toglie il più possibile prima sbucciandole e rimuovendolo dalle scorze. Altre tempre insomma :)

Ripesate le arance (le mie han perso un etto nell'operazione) e mettete metà del peso in zucchero (io sono stato un po' parsimonioso). La mela, contenendo pectina, funge da addensante. La prossima volta penso che non la metterò nemmeno.

Una volta che avete messo zucchero e arance e mele spezzettate, accendete il fuoco, non troppo alto per un po'. La cottura è quella standard delle marmellate: al primo bollore bisogna schiumare, quindi c'è solo da aspettare il punto giusto e infine da imbarattolare.

La schiumatura è il procedimento di togliere la schiuma appunto con la schiumarola. Qui magari ci voleva una foto... prometto di farle alla prossima marmelata.

Il punto giusto si determina con la tecnica della goccia. Semplicemente durante la cottura versate una goccia di marmellata su un piatto, aspettate che si raffreddi a temperatura ambiente e verificatene la consistenza. Tutto qua. Il fatto è che la marmellata sul fuoco sembrerà sempre molto più liquida data la sua temperatura.

Per quanto riguarda i barattoli, occorre sterilizzarli. Di solito li metto a bollire qualche minuto (compresi i tappi alla faccia di chi dice di usarne di nuovi ogni volta... saranno anche riciclabili, ma la cosa più importante ancora è ridurre i rifiuti!) mentre cuoce la marmellata.