giovedì 2 giugno 2016

Budino alla vaniglia

Non è che abbia trovato tutta questa differenza fra il budino alla vaniglia e la crema pasticciera. Ammetto che il risultato, per quanto goloso, probabilmente non aveva la consistenza budinosa giusta (sì, sto dicendo che è venuta una crema pasticciera particolarmente compatta ancorché vellutata).
Però il procedimento è abbastanza semplice e veloce, il risultato ottimo, quindi non sono molto spronato a continuare le investigazioni. Noia a parte s'intende.

Ingredienti


  • 1/4 litro di latte di soia
  • 1 cucchiaio di miele di castagno  + zucchero per un totale di 65gr
  • scorza di limone (giusto una strisciolina)
  • 1 uovo intero
  • 1 cucchiaio di maizena (circa 10-15gr)
  • 2 cm di bacca di vaniglia
  • mezzo foglio di colla di pesce

Quantità "micro" perché è stato un esperimento.

Le differenze principali con la crema: ho usato un uovo intero invece che il solo tuorlo e ho aggiunto la colla di pesce. Entrambi per virare verso la consistenza giusta.

Spiegazione dello zucchero: un'altra (delle infinite) confusioni che faccio è dire budino e pensare creme caramel. Quindi caramello. Il caramello è semplice da fare ma stressante per vari motivi. Sostanzialmente si tratta di tentare di bruciare lo zucchero ma fermarsi in tempo. Troppo presto e lo sciroppo ritorna zucchero, troppo tardi e ti ritrovi con una mostruosità amara e cancerogena. Poi si tratta di stare 5 minuti sul fuoco: ok d'inverno, ma già adesso è troppo caldo. Infine il creme caramel prevede la cottura a bagnomaria. Non so cosa accada al caramello né perché torni liquido, ma per preparare i budini non è necessaria la seconda cottura, quindi temevo che il caramello rimanesse solido in fondo allo stampo. Evitando il caramello dunque, ho deciso di dare la nota amara con il miele di castagno. La ricetta poi riportava 65 gr, quindi dopo il cucchiaio ho aggiunto lo zucchero fino al totale.

Altre considerazioni sullo zucchero: di solito uso 70-80gr di zucchero in mezzo litro di latte, quindi in questo caso ho quasi raddoppiato la dose! È vero che il bianco dell'uovo smorza molto il sapore ed è pur vero che nella crema standard i tuorli sono minimo due, di solito di più, ma la quantità mi pare comunque eccessiva. La prossima volta mi fermerò a 50gr, sempre divisi fra miele e zucchero.

Perché latte di soia? Qualche leggera intolleranza in famiglia mi sta spingendo a sperimentare, non c'è un motivo particolare. Per la crema pasticciera uso spesso l'acqua. È una variante interessante perché il risultato è leggero, ottimo per le crostate alla frutta per esempio.
Il latte di soia si è rivelata una vera sorpresa perché la crema risultante ha corpo ed è vellutata come quella al latte.

Procedura

Ho lavorato uovo e zucchero, aggiunto il miele e lavorato di mestolo ancora. Non ho frullato a montare, non è stato necessario. La maizena l'ho incorporata lentamente: l'umidità del bianco e del miele facilitano la formazione di grumi, quindi state attenti.

Infine ho aggiunto a filo il latte portato precedentemente a ebollizione e la colla di pesce ben strizzata. Quando leggete "ammollatela in acqua fredda", be', che sia ben fredda. Questa volta mi è capitato che fosse tiepida perché avevo finito da poco di rigovernare e ho ritrovato la colla semi strutta sul fondo della tazza :-( Nessun effetto collaterale a parte doverla raccogliere col cucchiaio.

Riportate tutto sul fuoco, medio basso, per tornare ai 70° necessari affinché la maizena gelifichi. Non abbiate fretta e mescolate, senza fermarvi, con una frusta. Vi accorgerete della gelificazione per la velatura che la crema lascerà suo bordi del tegame. È importante raggiungerla così la maizena perde il suo sapore.

A questo punto colate negli stampi, aspettate che il composto raggiunga la temperatura ambiente, infine dimenticate i budini in frigo per qualche ora. Dopodiché saranno pronti.

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